#ETMOOC, Tempo di sorprese

Intenzionata a riproporre il primo post, 8 marzo 2010, di questo mio blog, costituito da un video e dal testo della canzone Povera Patria di Franco Battiato (1991), con l’intento di portare l’attenzione sulle vicende italiane del momento, sono andata a recuperare il link dell’articolo trovandovi una sorpresa; eccola.

censura

video qui

Mi sono chiarita le idee in merito a EMI recuperando su Wikipedia qualche informazione; ho trovato particolarmente gustosa la storia dell’etichetta His Master’s Voice (HMV) in Italia nota come La voce del padrone e del suo marchio che «rappresenta un Jack Russell Terrier intento ad ascoltare i suoni che provengono dalla tromba di un grammofono». Qui ho trovato la spiegazione del rapporto tra Battiato e La voce del padrone.

Nonostante sia migliorabile, secondo quanto si evince dalla discussione, la voce intitolata Rapporto tra musica e informatica inanella una serie di elementi, corrispondenti ad altrettanti comportamenti, che mostrano come Internet sia occasione e palestra di modi d’agire e d’interagire orientati allo scambio legale di materiale. «Ad esempio esiste un Progetto Mutopia che cerca di fare per la musica quello che il Progetto Gutenberg fa per le opere letterarie (ovvero catalogare una serie di spartiti musicali di pubblico dominio accessibili a tutti). Esistono inoltre siti come Jamendo che permettono di ascoltare e scaricare musica rilasciata con licenze libere

La sorte vuole che Battiato, ora assessore al Turismo della Regione Sicilia, si trovi a dare la propria approvazione entusiastica al modello siciliano: patto Pd-M5S, Roma come Palermo; “partito dell’alleanza” fra grillini e democratici.

Come definire quanto apparso sul L’Huffington Post di oggi «Risultati elezioni 2013, adesso il risultato di Beppe Grillo entusiasma Goldman Sachs. M5S potrebbe servire all’Europa a lasciare l’austerity»? Una sorpresa? una speranza?

E ora Monti che dirà?

#etmooc. Piacevoli sorprese

Continuo a divertirmi e a stupirmi, imparando.

Vincendo timore e ritrosia sono intervenuta per la prima volta in Chat Tweet Twitter#etmooc per chiedere il motivo per cui su Diigo ci sono due gruppi #etmooc.

Ammetto di aver accolto con un pò di stupore l’elenco dei links presente nell’Introduction to Connected Learning, For #etmooc – January 21, 2013, ma ho dovuto constatare che la lista  è utile per l’immediatezza d’uso e, al contempo, rappresenta un vero e proprio forziere di risorse.

Qualche esempio:

compositore e direttore d’orchestra a cui venne l’idea di trovare una cinquantina di persone che cantando la loro parte – soprano, contralto, tenore, basso – ovunque si trovassero nel mondo, di invitarle a  mettere il video su YouTube, per farne un video unico e creare un coro virtuale. Qui  Eric Whitacre racconta la storia del coro virtuale.

È un’ opera d’arte digitale che crea una rappresentazione di una banconota da 100 dollari. Usando uno strumento personalizzato di disegno, migliaia di persone che lavorano in modo isolato le  une dalle altre dipingono una piccola parte del disegno senza la conoscenza del compito complessivo […]  L’opera si presenta come un pezzo di video con tutti i 10.000 pezzi in corso di elaborazione contemporaneamente. Il progetto esplora le circostanze in cui viviamo, una combinazione di nuovo e d’inesplorato dei mercati del lavoro digitale, “crowdsourcing”, “economie virtuali” e la riproduzione digitale.

Il primo di febbraio 2013 è stato pubblicato il progetto di crowdsourcing Lipdub attraverso # etmooc, a cura di @ stumpteacher. A scanso di equivoci ho voluto controllare su wikipedia le voci

  1. Crowdsourcing 
  2. Lipdub

Da qui in poi è stato puro divertimento, sorprese, senso di appagamento, intima soddisfazione. Ma è bene che io proceda con ordine.

Grazie al collegamento esterno Lip Dub Hub ho modo di ritrovare e risentire un brano di Lady Gaga di cui non ero riuscita a rintracciare il titolo e che mi era piaciuto fin dalle prime note, Bad Romance; qui il video.

Dato che i partecipanti al progetto lipdub, in seguito ad una votazione, hanno scelto quale brano  “Non Stop Me Now” dei Queen,  ho voluto cercare il testo tradotto in italiano del quale riporto alcuni versi

[…]

mi sento vivo e capovolgerò il mondo, sì

e fluttuando qui intorno in estasi

quindi non fermarmi ora, non fermarmi

perché mi sto divertendo, mi sto divertendo

[…]

Un’ultima chicca: Genius Hour Guidelines  risorsa pescata su ETMOOC group diigo.

#etmooc. Esiti della seconda settimana

In questo post mi propongo di riflettere su cosa ho imparato e come ho imparato nel corso della seconda settimana di #etmooc, ritenendo che la condivisione possa costituire una risposta /commento. Mi auguro che sia interpretata come una conferma della validità delle proposte.

Attraverso le e-mail settimanali di sintesi delle attività e delle conversazioni che hanno luogo nei vari spazi  ho avuto modo di avere una visione complessiva del fermento legato a etmooc. Dall’e-mail del 21 gennaio u.s. ho appreso alcuni dati che mi hanno entusiasmato  al solo pensiero di far parte di una folta comunità

Ho incominciato a condividere le risorse  (etmooc) su Diigo, che trovo facile  ed immediato, continuo però a usare anche Delicious per quelle risorse che non sono legate a etmooc;  passare da un social bookmarking ad un altro è un comportamento assurdo, lo  ammetto, tuttavia, seguendo le indicazioni di chi ha progettato il corso, mi sono adattata dicendo a me stessa che in questo modo posso meglio comprendere ciò che i due siti permettono.

Ho esaminato le conversazioni che su Google + hanno i  (712) membri della  etmooc comunity; anche in questo spazio sono evidenti attenzione e  precisione, qualità che caratterizzano la  progettazione del corso.

È qui che attraverso Collection and Sharing Notes – John’s World Wide Wall Display     ho trovato su flickr l’etmooclogo, recuperando il codice da «condividi» che ho copiato e incollato

etmooclogo by alisonseaman
etmooclogo, a photo by alisonseaman on Flickr.

Ho avviato la creazione di una mappa, utilizzando Visual Understanding Environment (VUE), con la quale mi propongo di coniugare due esigenze, la prima delle quali riguarda la visualizzazione e l’aggiornamento dei temi affrontati; la seconda rientra in un percorso relativo alla Visual Literacy che sto progettando per me e che  di certo  condividerò.

Su YouTube ci sono 95 video caricati con tag ETMOOC in risposta all’assegnazione della  prima settimana; pur non avendoli visionati tutti ho potuto osservare che non sembrano esserci esitazioni nel mostrare aspetti di sè che considero intimi. È solo una questione di età anagrafica?

Ho notato che sia A. Couros che D. Shareski hanno caricato su slideshare le presentazione usate in occasione delle sessioni Blackboard Collaborate, per me la soluzione rappresenta una vera manna, dato che, pur seguendo in differita, non riesco a comprendere compiutamente il discorso.

Della prima presentazione, Orientation Week, riporto le due domande che appaiono nelle diapositive n° 36 e 37: a) Come si sta rendendo visibile il proprio apprendimento? b) Come si sta contribuendo alla formazione degli altri? Mi hanno suggerito l’impostazione dell’articolo.

Della seconda presentazione, Connected learning, annoto uno dei punti  su cui è sollecitata la riflessione, contenuti nella diapositiva n° 68 :«stiamo creando o peggiorando il divario digitale?» Il tema è interessante e adatto per la creazione di una storia utilizzando Storify, così dopo la  decisione di mettere il focus sull’Italia mi sono messa all’opera.

Qui c’è la mia prima storia.

È stata in quest’occasione che mi sono resa conto di poter tradurre anche i tweets ricorrendo a un componente aggiuntivo di firefox. Alleluja!
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Per concludere riporto due annotazioni che considero appropriate e valide.

Come comporre un commento qualità:

  1. esprimere apprezzamenti,
  2. aggiungere nuove informazioni,
  3. effettuare collegamenti,
  4. avanzare domande.

 

Se creiamo cultura di fiducia e di condivisione, la responsabilità è integrata, non  è solo forzata o imposta (D. Shareski).

 

 

#change11 – Chi cerca trova

Fin dalle prime battute mi infastidisco leggendo «Un po ‘tardivamente, si introduce la 28 esima settimana, ospite Tony Hirst. »

Leggo il suo post  e il fastidio aumenta quando apprendo che nonostante avesse avuto parecchio tempo a disposizione davanti  a sé non ha preparato niente.

Volendo essere positiva, penso che l’ospite abbia scelto  un approccio un po’ disinvolto, un modo come un altro per entrare in contatto con un pubblico più o meno vasto con leggerezza.

Guardo la presentazione che lo stesso autore definisce incompleta chiedendomi perché mai  perdo il mio tempo così. Poiché sono testarda leggo fino in fondo. Il messaggio esemplifica chi, imbattendosi in #change11, risponde secondo l’interesse, la disponibilità, la voglia, il coinvolgimento. Tutto sommato la lezione che non mi dice granché.

Ma è sufficiente la decisione di esplorare il suo Bookmarks  per vedere sparire la delusione iniziale.

Elenco il bottino che mi ha tenuto impegnata per un bel po’ di tempo:
1. Rappresentazione grafica su Google.com – Ora in 3D
2. Cosa fare con sei anni di dati del corso?!?! aprendo un link approdo su Gephi  una visualizzazione interattiva e una piattaforma di esplorazione per tutti i tipi di reti e sistemi complessi, dinamici e grafici gerarchici. Mi viene in mente di aver già incontrato questo strumento in Lak12 settimana 27 febbraio – 4 marzo 2012.
3. BBC Four – Storia del cristianesimo,  La Gran Bretagna è ricca di luoghi sacri. Due grandi tradizioni che spiccano sono i menhir dei  siti megalitici e le belle cattedrali. Il più famoso di questi sono Stonehenge e la cattedrale di Glastonbury, ma ciò che li ha sollevato sopra il resto? E perché, in una laica Gran Bretagna, sono ancora speciale per noi? Mi fermo per vedere il video .
4. Word Cloud Generator – Jason Davies voglio sperimentare il nuovo tool  perciò uso come testo Massive open online course   come è definito  definito da Wikipedia

Soddisfatta, pongo fine al post,  prima però voglio ringraziare l’ospite  Tony Hirst per aver  condiviso il suo Bookmarks.