Prendo in esame il linguaggio HTML incontrato per la prima volta all’incirca una dozzina di anni fa, reincontrato nell’autunno dello scorso anno e ora riapparso nella mia vita.
Nell’affrontare il problema, perché tale è stato ed è per chi scrive, mi sono posta svariate domande che riguardano i motivi che mi spingono ad avvicinarmi all’HTML; le opposte reazioni di attrazione e repulsione nei confronti del linguaggio HTML; le associazioni che automaticamente compio quando penso o incontro l’HTML; i ricordi e le emozioni che rievoca e fa riaffiorare; non ultimo i motivi di tanto ritardo nella decisione di studiarlo.
fonte Wikipedia
Ciò che mi propongo di evidenziare è che, in generale, nell’affrontare un argomento è bene che sia esaminato con cura puntando a conoscerne l’essenza, evitando, al contempo, di dimostrarsi titubanti, accettando impegni anche difficili, dimostrando il coraggio di affrontare realtà sconosciute.
Per me conoscere l’HTML è essenzialmente una curiosità intellettuale che da tempo mi accompagna, rappresenta anche un bisogno di riconciliazione col passato.
Sono consapevole che l’incertezza e il timore di un nuovo fallimento, che anche ora avverto, affondano le radici al tempo passato quando, ancora insegnante entusiasta, con un gruppo di colleghi perseguivo l’obiettivo di realizzare il sito della scuola. Si era agli inizi degli anni 2000, le scuole si stavano attrezzando per predisporre una propria pagina; erano anni in cui nella scuola non erano infrequenti entusiasmo, fermento, ma anche robuste dosi di competizione non propriamente costruttive. Per dirla in estrema sintesi andò persa un’occasione di creare un gruppo di lavoro collaborativo visto che il sito fu realizzato da persone che non avevano nulla a che fare con la scuola, complice una dirigenza miope ed arrogante.
Sono anche consapevole di aver seppellito quella mortificazione, e conseguentemente l’HTML, per lungo tempo e sotto un massiccio strato di divagazioni, molte delle quali però interessanti.
Successivamente ho incrociato l’HTML, senza tuttavia compierne uno studio circostanziato, in occasione della partecipazione al corso di perfezionamento “Il futuro del libro: dai testi in rete agli e-book”, e al master nel corso del quale ho imparato fra le altre cose a usare Xerte , una tecnologia che permette la realizzazione di Learning Object.
Concludo osservando che ora sembra sia arrivato il momento di colmare una lacuna che in più occasioni e momenti ha chiesto di essere sanata.
Non mi resta che affrontare di petto la questione visto che non ci sono né intendo cercare scappatoie.
La mappa è stata ottenuta con Text2MindMap