In questo post riporto il paragrafo della mia tesi di master dedicato a I Personal Learning Environment (PLE).
I Personal Learning Environment (PLE)
Secondo Graham Attwell (2007) il Personal Learning Environment (PLE) riconosce il ruolo del learner nella gestione del proprio apprendimento mira a fornire strumenti per sostenere l’apprendimento; potrebbe essere utile o addirittura essenziale per l’apprendimento nel futuro.
Diversi sono gli elementi che concorrono a sollecitare il ricorso al PLE quale ambiente di apprendimento privilegiato: la diversità di contesti e di situazioni di apprendimento, il riconoscimento dell’importanza dell’apprendimento informale, la coscienza che i fornitori di apprendimento sono molteplici, l’evoluzione della tecnologia in particolare l’emergere dell’ubiquitous computing[1] e lo sviluppo del software sociale, infine il riconoscimento che l’apprendimento è continuo. L’autore esplicita i cambiamenti conseguenti all’utilizzo/ricorso al PLE, sono cambiamenti che riguardano il modo d’uso della tecnologia educativa, l’organizzazione dell’istruzione, le maggiori responsabilità e indipendenza date ai learners. Il cambiamento dell’offerta formativa per il ricercatore gallese è ineluttabile, innescata com’è dal rapido sviluppo e dall’attuazione di nuove tecnologie oltre che dal cambiamento sociale. Non manca l’autore di considerare i problemi irrisolti riconducibili ai fornitori di tecnologia, alla sicurezza dei dati unitamente a quella degli studenti.
Sandra Schaffert e Wolf Hilzensauer (2008 ), ricercatori presso la società Salzburg Research, lo sviluppo e il successo crescente delle applicazioni di social networking, come i blog, i wiki e i cosiddetti “ambienti di apprendimento personali” (PLE – Personal Learning Environments appunto), modificano, facilitano e rimettono in questione l’apprendimento su internet.
I PLE hanno riscontrato un discreto successo e stanno modificando il paradigma dell’apprendimento e dell’insegnamento specie in area anglosassone dove tale approccio formativo aveva già delle diverse applicazioni nei curricola anche non specificatamente con strumentazioni tecnologiche.
Questa modalità comporta modifiche che riguardano diversi aspetti e attori del processo formativo:
– il ruolo del discente come creatore attivo ed auto-diretto del contenuto;
– la personalizzazione con il supporto e i dati dei membri della comunità;
– il contenuto dell’apprendimento come “bazar” illimitato;
– il ruolo fondamentale della partecipazione sociale;
– la proprietà dei dati del discente;
– il significato dell’apprendimento auto-organizzato per la cultura degli istituti e organismi educativi
– gli aspetti tecnologici dell’uso di strumenti di social networking e dell’aggregazione di molteplici fonti.
L’elevato numero di strumenti di aiuto alla collaborazione sul web mostra chiaramente che i PLE e gli strumenti di social networking portano a una nuova idea di apprendimento e uno sviluppo delle competenze.
La disponibilità di significative strumentazioni tecnologiche facilita il sorgere di comunità professionali in rete avendo in mente un ambiente collaborativo che si avvalga degli strumenti del web 2.0.
Generalmente si tratta di persone auto-motivate, capaci di sentirsi a proprio agio negli ambienti virtuali e abili nell’autogestione del tempo e delle priorità. Il loro accesso alle tecnologie è alto sia per quanto attiene le abilità informatiche, sia di strumentazione, sono disponibili alla condivisione e alle interazioni orizzontali.
Consapevoli del fatto che optando per un ambiente collaborativo (Pettenati e Ranieri, 2006) sanno di dover operare in modo congiunto verso un obiettivo comune attraverso interventi reciproci e condivisi.
Questo tipo di comunità in genere opta per un e-learning informale in cui coesistano l’esplorazione individuale ed il networking learning caratterizzati dall’assenza di tutor e dall’interazione tra pari, dall’assenza di materiale strutturato e dal libero accesso a risorse internet (Ranieri, 2005). I progetti che stanno alla base del sorgere della comunità si basano su internet intesa come piattaforma e su d’un approccio PLE (Fini, 2006) Personal Learning Environment, che contempli la costruzione attiva ad opera del soggetto che desidera formarsi, questo grazie alle possibilità offerte dalla varietà di risorse e funzioni del web.
Possono avvalersi di un’applicazione Open Source come Elgg per creare un personal learning landscape (Bonaiuti, 2006) e consentire ad ogni studente d’effettuare interconnessioni tra funzioni disponibili all’interno dell’applicazione con altre individuate nel web.
[…]
[1] Il termine si riferisce a due sviluppi tecnologici. Il primo è il crescente carattere ubiquitario della connettività Internet con lo sviluppo del wireless e GSM reti, così come la diffusione della banda larga, risultanti in termini di connettività diventa disponibile quasi everywhere in the future